Il Museo della Seta – Belvedere di San Leucio di Caserta attraverso tappe straordinarie

29nov.9:0018:30Il Museo della Seta – Belvedere di San Leucio di Caserta attraverso tappe straordinarie9:00 - 18:30 ATTIVITÀ IN PRESENZA:EVENTI SPECIALITARGET:PER TUTTITEMI:AMBIENTE, ECOLOGIA E SOSTENIBILITÀ,TRACCE DAL PASSATO ORGANIZZATO IN COLLABORAZIONE CON:Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”Caserta

QUANDO:

29 novembre 2024 9:00 - 18:30

SEDE EVENTO:

Caserta

ALTRI EVENTI

INFORMAZIONI ATTIVITÀ:

(cod. #C_0014)

DOVE: Museo della Seta- Belvedere di San Leucio

Un’occasione unica per visitare il museo della Seta di San Leucio accompagnati da ricercatori ed esperti sui tanti temi presenti lungo il percorso espositivo: dalla via della seta, alle piante officinali tintorie, alle tecniche di tessitura…
Tante le tappe che caratterizzeranno la visita, ciascuna arricchita da oggetti, piccole esperienze e racconti.

Alla scoperta delle piante officinali tintorie

A cura del Dipartimento di Scienze del Farmaco per l’Ambiente e la Salute, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Con:
Simona Piccolella, Dipartimento di Scienze del Farmaco per l’Ambiente e la Salute, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
Lara Comune, Dipartimento di Scienze del Farmaco per l’Ambiente e la Salute, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
Marialuisa Formato, Dipartimento di Scienze del Farmaco per l’Ambiente e la Salute, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
Hamid Mushtaq, Dipartimento di Scienze del Farmaco per l’Ambiente e la Salute, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
Severina Pacifico, Dipartimento di Scienze del Farmaco per l’Ambiente e la Salute, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Coltivare specie officinali, ricche in principi attivi, biosintetizzati con il ruolo fisiologico di pigmenti, ha permesso la riscoperta delle specie vegetali tintorie per la preparazione di estratti coloranti per applicazioni nel settore tessile e non solo (e.g. alimentare-nutraceutico). I coloranti naturali, dotati delle intrinseche caratteristiche di maggiore biodegradabilità e compatibilità ambientale, possono essere percepiti come più salubri e più rispondenti alle esigenze di un consumatore attento alla qualità della vita, della salute e alla tutela dell’ambiente. Invero, il loro utilizzo, prezioso nell’antichità, è diminuito man mano che i coloranti sintetici sono diventati disponibili a costi inferiori. Un’inversione di questa tendenza è fattibile seguendo le tracce del passato e nella consapevolezza che i coloranti di origine naturale offrono una maggiore sicurezza di impiego, oltre a possedere proprietà funzionali che possono essere conferite al supporto, quali proprietà antiossidanti, antimicrobiche e di protezione dai raggi UV.

Sperimenta il percorso di sensibilizzazione e valorizzazione delle specie vegetali tintorie del territorio tra tradizione e innovazione. Ispirandosi al concetto di sostenibilità ambientale e sociale, nella ricerca della creazione di nuovo valore, lasciati travolgere in una nuova presa di coscienza dove le piante officinali tintorie, embrione di filiere produttive diversificate, diventano protagoniste di un laboratorio interattivo.

  • L’arte della tessitura

Con:

Carlo Pellino, tessitore

Dimostrazione della tecnica di tessitura degli antichi telai dell’antica Fabbrica della Seta del Belvedere di San Leucio.

  • Il mistero della seta: proprietà e caratteristiche di uno dei materiali più robusti e duttili del mondo animale

A cura della Fondazione Idis-Città della Scienza

Con:

Guglielmo Maglio, Fondazione Idis-Città della Scienza

La seta è normalmente associata agli omonimi bachi, ma non tutti sanno che in realtà molte specie di ragni e di insetti ne fanno uso per realizzare strutture abitative, straordinarie trappole ed elementi di protezione. Direttamente dalla mostra Insetti & Co., di Città della Scienza, osserviamo come la seta viene prodotta da farfalle, formiche e ragni e come viene da questi utilizzata a seconda delle loro necessità.

  • Dal seme alla stoffa

A cura del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Con:

Maria Antonetta Sbordone, Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Ilenia amato, Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Martina Orlacchio, Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Sara de Toro, Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Il viaggio dal seme alla stoffa è un affascinante processo che unisce natura, tecnologia e maestria artigianale. Vediamo come una pianta, come il cotone o il lino, si trasforma in un tessuto utilizzato per realizzare abiti e altri prodotti tessili.

  • La Via della Seta Marittima, dall’Antichità a oggi

DOVE: Museo della Seta- Belvedere di San Leucio

A cura del Dipartimento di Asia, Africa e Mediterraneo, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”

Con: 

Ubaldo Iaccarino, Dipartimento di Asia, Africa e Mediterraneo, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”

La Via della Seta Marittima ha permesso sin dall’antichità una trasmissione costante di idee, saperi e tecnologie tra il Mar Mediterraneo, l’Oceano Indiano e l’Asia Orientale, plasmando per millenni le dinamiche sociali di uno spazio vastissimo, popolato dalle civiltà più disparate. Lungo il suo esteso tracciato i popoli dell’Asia fondarono presidi commerciali, poi diventati ricche città-porto, che fornirono riparo a mercanti, missionari e viaggiatori di ogni tipo. Nella sua massima estensione, la Via della Seta Marittima si allungava dal golfo di Suez al Mar del Giappone collegando tra loro diverse regioni dell’Africa, della penisola arabica, del subcontinente indiano, del Sud-Est asiatico e del Mar Cinese orientale. Nel nostro intervento presenteremo la storia di questa lunga catena di porti mostrando il suo ineludibile legame con la modernità.

  • La nuova “Via della Seta”

A cura del Dipartimento di Asia, Africa e Mediterraneo, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”

Con: 

Gianpiero Petraroli, Dipartimento di Asia, Africa e Mediterraneo, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”

Nel novembre del 2013 Xi Jinping, l’attuale presidente della Repubblica Popolare Cinese, annunciava l’iniziativa “One Belt One Road”, meglio conosciuta come la “Nuova Via della Seta”, rievocando i fasti dell’Antica Via della Seta, rotta commerciale che unì, durante l’Antichità e il Medioevo, la Cina al Mediterraneo. La Nuova Via della Seta si pone come obiettivo quello di promuovere la costruzione di una rete di infrastrutture logistiche volte a connettere i principali hub strategici e commerciali nella regione euroasiatica. Per dare origine alla cornice delle nuove rotte transnazionali, il mega progetto cinese si sviluppa su due direttrici parallele: quella terrestre nominata Silk Belt Road Economic – SREB – e quella marittima, la Maritime Silk Road – MSR – o The 21st Century Maritime Silk Road, le quali ridisegnano la geografia del commercio internazionale.

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