(cod. #P_0074)
DOVE: Villaggio della Scienza
A cura di:
- Dipartimento di Scienze Chimiche, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
- CEINGE Biotecnologie Avanzate Franco Salvatore scarl
Con:
Flora Cozzolino, Dipartimento di Scienze Chimiche, Università degli Studi di Napoli “Federico II” e CEINGE Biotecnologie Avanzate Franco Salvatore scarl
Maria Monti, Dipartimento di Scienze Chimiche, Università degli Studi di Napoli “Federico II” e CEINGE Biotecnologie Avanzate Franco Salvatore scarl
Piero Pucci, Dipartimento di Scienze Chimiche, Università degli Studi di Napoli “Federico II” e CEINGE Biotecnologie Avanzate Franco Salvatore scarl
Ilaria Iacobucci, Dipartimento di Scienze Chimiche, Università degli Studi di Napoli “Federico II” e CEINGE Biotecnologie Avanzate Franco Salvatore scarl
Irene Cipollone, Dipartimento di Scienze Chimiche, Università degli Studi di Napoli “Federico II” e CEINGE Biotecnologie Avanzate Franco Salvatore scarl
Luisa Canè, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi di Napoli “Federico II” e CEINGE Biotecnologie Avanzate Franco Salvatore scarl
Vittoria Monaco, Dipartimento di Scienze Chimiche, Università degli Studi di Napoli “Federico II” e CEINGE Biotecnologie Avanzate Franco Salvatore scarl
Maria Claudia Gatto, Dipartimento di Scienze Chimiche, Università degli Studi di Napoli “Federico II” e CEINGE Biotecnologie Avanzate Franco Salvatore scarl
Simone Celentano, CEINGE Biotecnologie Avanzate Franco Salvatore scarl
Le impronte digitali rappresentano una specie di “fotografia” della persona che le ha impresse. Sono uniche per ciascun individuo e non mutano nel corso della vita. Vengono impiegate soprattutto come mezzo di riconoscimento personale dalle forze dell’ordine per identificare criminali o in genere autori di un reato. Possono essere impiegate per individuare soggetti che, attraverso documenti falsi, cercano di eludere il riconoscimento o per la sistematica attribuzione dell’appartenenza etnica. Dopo una breve spiegazione teorica su cosa sono le impronte digitali, come il loro impiego nel corso del tempo ha assunto sempre più rilevanza nell’investigazione scientifica e di come una donna, Mary Holland, abbia avuto un ruolo preponderante in tale direzione, si procede all’esercitazione pratica sulle impronte digitali sia attraverso un confronto pratico, e dunque naturale, che digitale, mediante l’uso di specifici software e/o app.