Fashion from destructive to disruptive

(cod. P_0606_b)  

A cura dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli-ABANA 

Con:  

Giulia Scalera, Corso di Design dell’Accessorio_Accademia delle Belle Arti di Napoli-ABANA 

In collaborazione con: 

Gina Annunziata, Corso di Cinema_Accademia delle Belle Arti di Napoli-ABANA 

Mariano Baudin, Corso di Fotografia_Accademia delle Belle Arti di Napoli-ABANA

Marina Brancato, Corso di Fotografia_Accademia delle Belle Arti di Napoli-ABANA 

Marianna Carbone, Corso di Scenografia e Costume_Accademia delle Belle Arti di Napoli-ABANA

Fabio Montagnaro, Dipartimento di Scienze Chimiche, Università degli Studi di Napoli “Federico II”  

Zaira De Vincentiis, Corso di Scenografia e Costume_Accademia delle Belle Arti di Napoli-ABANA 

La mostra “Fashion from destructive to disruptive”, con l’obiettivo sociale, culturale e progettuale, di porre resistenza al fenomeno del Fast Fashion propone un percorso espositivo che mette insieme “contenuti denuncia” e “traiettorie future”; evidenzia processi produttivi impattanti e allo stesso tempo, promuove soluzioni progettuali e produttive innovative che compartecipano alla rifondazione del sistema moda attualmente in corso. Il percorso narrativo intende evidenziare l’attitudine del design di proporre visioni critiche e progettuali alle questioni chiave della nostra epoca. Essa, dunque, non esibisce prodotti finiti ma offre ingressi sperimentali, evidenzia criticità e pone domande con l’obiettivo di innescare dialoghi e creare una comunità coesa di designer ispirati da canoni di progettazione armonica con i paesaggi naturali e antropizzati.  

Il percorso espositivo si divide in due parti. Il primo, a carattere comunicativo, è articolato attraverso istallazioni, foto e immagini che denunciano alcuni degli impatti della moda sull’uomo e sul paesaggio. Il secondo, di stampo progettuale, mostra alcuni progetti nati come risposta all’impatto. L’esposizione si conclude in un manifesto per la moda sostenibile che evidenzia, principi, modelli e imperativi proposti come guida al futuro del progetto fashion conscious frutto di una ricerca condotta dalla curatrice presso l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”.