(cod. P_0533)

A cura dell’Istituto Nazionale di Astrofisica

Con:

Davide Coero Borga, Istituto Nazionale di Astrofisica

Mauro Gargano, Istituto Nazionale di Astrofisica

Antonella Gasperini, Istituto Nazionale di Astrofisica

C’è stato un tempo in cui per capire il segreto meccanismo delle cose bisognava vivere e conoscere la notte. La notte stellata. E c’era chi stava sveglio a controllare che ogni corpo luminoso se ne stesse al proprio posto e non altrove. Ogni stella aveva “un suo” posto.Si faceva astronomia di posizione. E l’astronomia di posizione è stata la principale occupazione degli astronomi fino alla seconda metà del diciannovesimo secolo, quando è arrivato lo spettroscopio, e con lui l’astrofisica. Scoprire come stelle e pianeti si muovessero, calcolare a tavolino la loro posizione successiva, era quello che si dice: un sapere pratico. E gli astronomi erano gente in grado di individuare le coordinate geografiche di un punto sulla superficie terrestre… alzando gli occhi al cielo. Sapevano individuare i confini di un territorio, calcolare la posizione di una nave in mare aperto o di una carovana in viaggio. Sapevano bene come si disegna una mappa. Ed è per questo che ogni regno aveva un osservatorio astronomico. E aveva un astronomo.

Ma ci sono tante altre mappe che non conosciamo e che sono custodite negli osservatori d’Italia – le più antiche “case della scienza” che conservano qualcosa come 3 milioni di documenti, oltre 7mila libri rari… E mappe celesti, piante del nostro vicinato planetario, cartografie dettagliate dei mondi più vicini a noi. Atlanti celesti, selenografie, cometografie che, a partire dal Cinquecento con l’introduzione della stampa sono diventati per gli astronomi uno strumento fondamentale per l’indagine scientifica.

Sono opere di rara bellezza in cui si fondono scienza, arte e mito, illustrati con precisione e dovizia di particolari. Avete presente l’espressione toccare il cielo con un dito?

22/11/2023
11:45 — 12:45 (1h)

22 Novembre 2023 · MERCOLEDÌ, IN PRESENZA

SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO, SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO

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