Co-scienze in provetta
QUANDO:
18 ottobre 2024 9:00 - 17:00
SEDE EVENTO:
Napoli
INFORMAZIONI ATTIVITÀ:
(cod. #P_0026) DOVE: Villaggio della Scienza A cura del Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche, Università degli studi di Napoli Federico
INFORMAZIONI ATTIVITÀ:
(cod. #P_0026)
DOVE: Villaggio della Scienza
A cura del Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche, Università degli studi di Napoli Federico II
Con:
Silvia Parisi, Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche, Università degli studi di Napoli Federico II
Fabiana Passaro, Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche, Università di Napoli Federico II
Simona Romano, Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche, Università di Napoli Federico II
Elena Cesaro, Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche, Università di Napoli Federico II
Danilo Swann Matassa, Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche, Università di Napoli Federico II
Rosario Avolio, Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche, Università di Napoli Federico II
Massimo D’Agostino, Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche, Università di Napoli Federico II
L’attività ruota attorno agli aspetti tecnologici ed etici dello sviluppo di “organi in provetta”, in particolar modo di cervello, o per meglio dire di organoidi cerebrali. Lo sviluppo di organoidi ha richiesto e richiede un insieme complesso di competenze multidisciplinari (co-scienze), che da un lato hanno rivoluzionato la nostra capacità di creare modelli di studio in vitro, dall’altro sollevano importanti questioni etiche: possono gli organoidi cerebrali sviluppare una coscienza? Vieni a conoscere i materiali, le procedure e le tecniche necessarie a coltivare in piastra un organoide, e le potenzialità che questi rivestono tanto per gli studi di base quanto per la generazione di modelli di malattia. Osserva al microscopio le colture cellulari, organoidi e porzioni di tessuto incluse in paraffina, sia in campo chiaro che in fluorescenza, e prova a identificarne strutture marcate ad hoc. Infine vieni a visualizzare il materiale genetico di questi campioni, attraverso la separazione e la visualizzazione di frammenti di DNA, tramite la tecnica dell’elettroforesi.