(cod. P_917)

A cura del Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Con:

Lucia Santorufo, Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Giulia Maisto, Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Carmen Arena, Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Giorgia Santini, Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Valeria Memoli, Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

L’inquinamento da microplastica è un problema globale. La comunità scientifica è molto attenta all’inquinamento da plastica negli oceani, ma gran parte dei rifiuti plastici proviene dalle attività umane sulla terraferma. Le microplastiche possono raggiungere il suolo da una serie di fonti, a partire dalla deposizione atmosferica fino ai residui di pacciamatura agricola. Le pacciamature in plastica ampiamente utilizzate nei terreni agricoli sono realizzate in polietilene che possono rimanere nel suolo per decenni, e essere spezzate in frammenti dai processi atmosferici, generando microplastiche e nano-plastiche. I residui di materiale plastico possono modificare le caratteristiche del suolo come la porosità e il pH, e interferiscono con la degradazione della materia organica e con il ciclo dei nutrienti.  Vieni a vedere i differenti tipi di plastiche, di suoli inquinati da microplastiche, messa in opera di test ecossicologici per testare la tossicità delle microplastiche nel suolo.

25/11/2022 @9:00
09:00 — 14:00 (5h)

25 Novembre 2022 · VENERDÌ, SVILUPPO SOSTENIBILE

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