SALA AVERROE’
(cod. P_583)
A cura del Dipartimento di Fisica, Università degli Studi di Cagliari, Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN)
In collaborazione con Le Nuvole Scienza
Con:
Ciriaco Goddi, Università degli Studi di Cagliari
Mariafelicia de Laurentis, Dipartimento di Fisica, Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN)
Massimo Ruccio, Le Nuvole Scienza
Una delle conseguenze più esotiche e sfuggenti della Teoria Generale della Relatività di Einstein è l’esistenza dei buchi neri. Recentemente, la collaborazione Event Horizon Telescope (EHT) ha svelato la prima immagine del buco nero supermassiccio al centro della nostra galassia. Questa immagine, sognata dagli astronomi per più di vent’anni, arriva tre anni dopo la prima immagine storica di un buco nero, quello al centro della galassia M87 nell’ammasso della Vergine. Entrambe le immagini sono state ottenute grazie a una rete globale di radiotelescopi, che costituisce l’EHT, un vero e proprio telescopio virtuale di dimensioni planetarie. Definite da alcuni come le foto del secolo, subito dopo la loro pubblicazione hanno fatto subito il giro del mondo, conquistando le prime pagine dei principali quotidiani e stuzzicando la curiosità del pubblico generico come mai prima d’ora. La portata scientifica di queste immagini EHT è enorme, perché non solo aprono una nuova finestra sullo studio di questi affascinanti oggetti astronomici, ma ci consentono di testare la famosa Teoria Generale della Relatività formulata da Einstein nel 1915, oltre i limiti finora possibili. Einstein ha quindi ancora ragione?