SPAZIO GALILEI
(cod. P_523)
A cura della Fondazione Idis-Città della Scienza
In collaborazione con:
Università degli Studi di Roma “La Sapienza” | Università degli Studi di Napoli “Federico II” | Università di Napoli “L’Orientale” | DST – Università degli Studi del Sannio | Università degli Studi di Pavia | Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile_ENEA | Centro Nazionale delle Ricerche_CNR | Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente_IREA – Consiglio Nazionale delle Ricerche | Agenzia Spaziale Europea_ESA | Centro Italiano Ricerche Aerospaziali_CIRA | Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia_Osservatorio Vesuviano_INGV | Istituto Nazionale di Astrofisica_INAF | Istituto Nazionale di Fisica Nucleare_INFN | Istituto Superiore di Sanità | Osservatorio Gravitazionale Europeo_EGO | Kayser Italia | Telespazio | Thales Alenia Space | Agenzia Spaziale Italiana_ASI | Infini.to – Planetario di Torino
Come funziona l’Universo?
Quali sono le leggi fisiche che conosciamo che ne regolano il funzionamento?
L’Universo si sta davvero espandendo e cosa si intende davvero per espansione dell’Universo?
La ricerca contemporanea ha contributo ad arricchire moltissimo le nostre conoscenze grazie, ad esempio, alle nuove importanti missioni spaziali, agli innovativi telescopi e alle tecniche osservative da Terra sempre più performanti.
Avvicinando e allontanando le mani da uno degli exhibit interattivi in mostra il visitatore sarà in grado di viaggiare attraverso il tempo su scale cosmiche: avvicinando le mani “comprimerà” l’universo fino a portare le lancette dell’orologio cosmico al Big Bang. Basterà invece allontanarle per dare il via alla sua espansione.
Cosa sappiamo invece sugli oggetti tra i più affascinanti dell’universo: i buchi neri! Anche qui sarà possibile scoprirlo attraverso un’installazione interattiva e fare virtualmente l’esperienza impossibile di avvicinarsi fino addirittura ad entrare in un buco nero. Ma la forza di gravità agisce su una scala minore anche sui vari corpi che popolano l’universo: sarà possibile sperimentarne gli effetti simulando una passeggiata su Marte o sulla Luna
Ma partiamo dall’inizio, dalla nostra casa: la Terra. Il nostro è un pianeta bellissimo, complesso ma anche molto delicato e fragile. Gli ecosistemi, i paesaggi e gli scenari che si presentano ai nostri occhi dal Polo all’Equatore sono diversissimi e tutti ugualmente affascinanti. Grazie ai satelliti di osservazione della Terra possiamo monitorare e studiare lo stato di salute del pianeta e registrare i cambiamenti, specialmente quelli climatici, per cercare di combatterli. Scopriremo anche come appare la Terra vista dallo Spazio, immergendoci nell’affascinante viaggio di fasci di onde elettromagnetiche che interagendo con la superficie terrestre raccontano di aree vulcaniche e di aree interessate da strutture tettoniche attive.
Andare nello spazio sarà sempre più facile, veloce e soprattutto economico grazie alla nuova generazione di lanciatori, come il Vega C, che impiegano strutture più leggere in composito e componenti riutilizzabili per più missioni. Probabilmente siamo anche vicini ad un traguardo epocale per la specie umana: abitare su due pianeti diversi diventando una specie multi-planetaria. Vivere a distanze spaziali così grandi porta con sé sfide molto affascinanti: un esempio è quello della coltivazione delle piante per il supporto alla vita nello spazio e dello studio del comportamento delle piante nella media orbita terrestre con la produzione di micro-orti e dei minisatelliti che li contengono; dalla valorizzazione degli scarti organici prodotti in ambiente extra-terrestre, alla coltivazione idroponica e robotizzata per la produzione di cibo spaziale, dagli igloo hi-tech da usare come serre nei moduli lunari ai tecno-ecosistemi per il riciclo di risorse ed energia nello spazio. Questa tematica portata avanti dalla comunità scientifica porterà sempre migliori condizioni di vita in questo ambiente per l’essere umano. Un altro capitolo affascinante in mostra è la ricerca della vita nello spazio con le giuste condizioni di abitabilità di pianeti o lune del sistema solare.
Le esplorazioni spaziali, le osservazioni di buchi neri e galassie lontane, la ricerca della vita nello spazio e tutta la ricerca di frontiera in corso sono solo l’ultima tappa di un percorso iniziato migliaia di anni fa, quando in diverse parti del mondo si è iniziato a osservare, misurare, e capire i movimenti dei corpi celesti.
Partendo dagli straordinari traguardi raggiunti più di tremila anni fa dagli astronomi babilonesi, la mostra aprirà anche una finestra sull’affascinante caleidoscopio degli “universi” di culture al tempo stesso lontane e vicine, cui ci legano fili invisibili e spesso insospettati.
Il percorso si chiude con un omaggio al telescopio spaziale James Webb che ci permetterà di affrontare le sfide future portandoci in una nuova era dell’astronomia osservativa che potrebbe rivoluzionare le nostre conoscenze dell’Universo.
La mostra Spazio accompagnerà così il pubblico in un percorso tra passato, presente e futuro, con anche il contributo della fantascienza, attraverso quello sguardo che dall’antichità l’essere umano ha volto verso il cielo con il desiderio di scoprire i segreti dell’Universo in cui è immerso.
Indice dei temi:
Come funziona l’Universo | Esplorazioni spaziali: ieri, oggi e domani | L’essere umano versus specie multi-planetaria | La ricerca della vita nell’Universo | La Terra vista dallo Spazio | Lo sguardo verso il cielo degli antichi e nuove prospettive future.