SALA SAFFO
(cod. P_396)
A cura del Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
Maria D’Arienzo, Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
I mercati religiosamente orientati – si pensi al settore alimentare kosher e halal o ai prodotti finanziari e assicurativi sharia compliant – assorbono una quota sempre più significativa dell’economia globale. Viene illustrato il loro concreto contributo per la costruzione di uno sviluppo sostenibile. Soprattutto nel settore agro-alimentare, l’adeguamento dei processi produttivi alle prescrizioni alimentari religiose può favorire la ricerca di tecniche produttive più efficienti sia in termini di consumo delle risorse idriche, sia in termini di impatto sugli ecosistemi terresti ed acquatici. Emblematico, ad esempio, è nel contesto ebraico il ricorso alla c.d. agricoltura idroponica, incentivata per adempiere al comando biblico del “riposo della Terra” nell’ultimo anno del ciclo agricolo settennale. In questo tipo di agricoltura, caratterizzata dalla coltivazione in serre sospese, si è potuta registrare una riduzione dell’impronta idrica complessiva pari al 90 %.