(cod. P_222)
A cura del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
Fulvia Bovera, Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Nicola Francesco Addeo, Medicina Veterinaria e Produzioni Animali, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Simone Vozzo, Medicina Veterinaria e Produzioni Animali, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Secondo l’Osservatorio nazionale sugli sprechi Waste Watcher, nel 2018 ogni cittadino italiano ha gettato tra i rifiuti 36 chili di cibo del valore di 8,5 miliardi di euro, lo 0,6% del PIL. La situazione non è dissimile però nel resto d’Europa. Oltre lo spreco a livello economico c’è da tener conto anche del pesante impatto che questi rifiuti hanno sull’ambiente, perciò riuscire a smaltire e contemporaneamente valorizzare un terzo dei rifiuti urbani risulta quindi essere una delle più grandi sfide del nostro tempo. Un modello produttivo, capace di sfruttare come materia prima gli scarti delle produzioni e che negli ultimi anni, grazie alla sensibilizzazione verso le tematiche ambientali, sta riscontrando sempre più successo nei consumatori, sembra essere l’economia circolare applicata agli insetti e tra le specie più efficienti in questo senso vi è la Black Soldier Fly, anche detta mosca soldato nera. Le larve di questo dittero svolgono un utile ruolo nella riduzione della massa e del carico inquinante dei rifiuti stessi. Le larve di mosca soldato nera e le pupe, cresciute sui rifiuti organici, possono diventare un prezioso mangime per molti animali da allevamento, come pesci, polli e maiali, sia nella forma essiccata (farina di larve) che come larve vive.