SALA AVERROE’
(cod. P_150)
A cura del Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi di Napoli “Parthenope”
Con:
Sabrina Pisano, Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi di Napoli “Parthenope”
Michelangelo Riemma, Liceo Classico Statale “Francesco Durante”
Giorgia De Alfieri, I.S. Internazionale “M. Pagano, Napoli”: liceo linguistico, liceo management internazionale, istituto tecnico economico amministrazione finanza e marketing, relazioni internazionali, tecnico turistico
Federico Alvino, Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi di Napoli “Parthenope”
Marco Esposito, Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi di Napoli “Parthenope”
Luigi Lepore, Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi di Napoli “Parthenope”
Giuseppe Della Pietra, Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi di Napoli “Parthenope”
Sara Pugliese, Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi di Napoli “Parthenope”
Fabrizio Rippa, Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi di Napoli “Parthenope”
Emilia D’Avino, Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi di Napoli “Parthenope”
Claudia Mignola, Istituto Sacro Cuore Liceo Classico, Linguistico, Scientifico di Napoli
Annalisa De Rosa, Istituto Sacro Cuore Liceo Classico, Linguistico, Scientifico di Napoli
Hai mai partecipato a un processo su tematiche di digital innovation o digital trasformation? Non tutti sanno che l’utilizzo di app, piattaforme o dispositivi digitali potrebbe vulnerare diritti fondamentali, tra i quali la privacy e la propria identità personale (es. cyber bullismo; hate speech; body shaming). Con l’avvento dei social network sono aumentati i casi di utilizzo dei social per azioni ai limiti della legalità. Spesso, infatti, molti post incitano alla violenza, diffamano e ledono l’identità digitale. Partecipa a una simulazione di un processo sull’utilizzo distorto dei social network e del web. Al termine dell’udienza, il giudice si ritirerà in camera di consiglio e, all’esito, leggerà in aula la sentenza. Allo schieramento che meglio avrà rappresentato le proprie ragioni arriderà il successo della causa: simulata, certo, nel suo accadimento, ma reale nei suoi contenuti!